Etnografia del web e identità avatar

Autores

  • Massimo Canevacci Università degli Studi di Roma

Resumo

Questo saggio focalizza una etnografia applicata al web e alla comunicazione digitale, per moltiplicare i punti di vista sulle forme di rappresentazione oltre la centralità monologica della scrittura. Per sfidare tale egemonia, la web-etnografia può favorire l’uso multi-linguistico, pluri-logico e trans-iconico della rappresentazione digitale. Questo è un ambito di ricerca, sperimentazione e anche di conflitto: un ambito che ha come scopo la dissoluzione della logica identitaria così come l’Occidente l’ha legittimata nella sua storia politica e gnoseologica. Decentramento, identità plurali, rimescolamento cross-culturale oltre – più che contro - ogni principio universalistico o dualistico di “civiltà”. Concetti monologici, la logica identitaria, la dialettica sintetica appartengono ad un unico paradigma che ha costituito nel corso dei secoli uno degli strumenti più efficienti per il dominio dell’Occidente attraverso una linearità discorsiva, che dalle “cose” (corpi, merci, metropoli) transita sui “testi” (scritture, immagini, performance). La comunicazione digitale è in fieldwork innovativo dove nuove metodologie etnografiche sono appliate sul web e attraverso il web. Una web-etnografia digitale. Quando la ricerca si sposta sul web, si devono adeguare i risultati linguistici: un metodo icono-logico si morfizza al suo oggetto. Gli ipertesti prodotti fino a questo momento sono fortemente inadeguati, in quanto basati sui paradigmi tradizionali: la semplice giustapposizione di differenti moduli narrativi (saggi, immagini, suoni, racconti ecc.) connessi da keywords. Infine la dimensione fluida di Avatar emerge sia nelle mie ricerche che nelle rappresentazioni. Avatar significa - in un senso metaforico dal senso originario della filosofia hindu – l’esperienza di una soggettività multi-viduale e, allo stesso tempo, la produzione di linguaggi multi-sensoriali. Tutto questo attraversamento di concetti liquidi favorisce un crossing sincretico tra antropologia, tecnologie, comunicazione verso la pluralità dell’io (= ii, eus, my-selves). Avatar come l’oltre il dualismo, la sintesi unificatrice, “la” cultura e “la” Storia universale. Avatar come disseminazione diasporica di mindfull body: la praxis pixellata di un corpo pieno di menti. Avatar come sradicare radici e de-rizomare rizomi. Ogni universale è parziale - ogni singolare è plurale - ogni purezza è ibrida, ogni storia è multivocale, ogni tassonomia è anomica.

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